10 PICCOLI IDIOTI di Stefano Davidson

13.04.2013 10:46

   

 

Dice il saggio, anzi, dicono i dieci saggi (e questo è molto grave, visto che per esprimere ciò che segue ci sono volute 10 persone, non dico 10 cervelli poiché quelli è evidente che da costoro sono già in fuga da un pezzo!): 
“Il Finanziamento pubblico delle attività politiche, in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, COSTITUISCE UN FATTORE INELIMINABILE PER LA CORRETTEZZA DELLA COMPETIZIONE DEMOCRATICA E PER EVITARE CHE LE RICCHEZZE PRIVATE POSSANO CONDIZIONARE IMPROPRIAMENTE L’ATTIVITÀ POLITICA”

Perché ovviamente non è che le ricchezze private condizionino comunque l’attività politica, no, e quando mai? Figuriamoci se i Partiti vengono finanziati da qualcuno! 
Se poi i possessori delle suddette ricchezze, o coloro che ne ricevono per utilizzarle a fini politici possono contare ANCHE sui quattrini spillati dai cittadini giusto per avere un “rinforzino” non si altera la correttezza della competizione democratica… ma nooo… che sciocchezze!

Da ciò la domanda: ma cosa cambia a livello di correttezza democratica se c’è o non c’è il finanziamento?

Da cui la risposta: nulla!

Quindi il lavoro dei 10 saggi a cosa è servito sull’argomento?

Nulla.

Un’altra domanda: ma un argomento di questa importanza, che coinvolge direttamente i cittadini e le loro tasche, non dovrebbe essere oggetto di un referendum popolare invece che chiederlo a 10 persone soltanto, tra l’altro espressione della scelta di 1 persona sola, alla facciaccia della democrazia?

Come? 
C’è già stato il referendum? 
Ma davvero? 
Ma quando? 
Nel 93? 
E come andò?

Ah, il 90,3% degli elettori votanti (sul 77% degli aventi diritto presentatosi alle urne) decise di abrogare il finanziamento pubblico dei partiti. Dunque considerati i numeri di allora circa 34 milioni di italiani dissero NO al finanziamento pubblico.

E com’è che c’è ancora?

Ah, nel ‘96, ovvero solo tre anni dopo i Partiti hanno subdolamente reintrodotto un nuovo meccanismo di finanziamento pubblico che nel ’99 trasformano attraverso la famigerata legge che lo denomina “rimborso elettorale”. Cioè il Parlamento è andato contro la volontà del Popolo Sovrano e ha stabilito che detto “rimborso” venisse quantificato in 800 Lire per ogni voto.

Non solo? E che altro c’è?

Ah, nel 2002, il governo Berlusconi, approfittando del cambio Lira Euro, dopo aver bacchettato i commercianti e le aziende dicendogli di non fare i furbi con facili speculazioni ai danni dei cittadini, aumenta il “rimborso” da 800 Lire a 1 Euro (che in soli 6 anni aumenterà di 5 volte!). Alla faccia del bicarbonato di sodio! (Direbbe il compianto Principe de Curtis, in arte Totò)

Ma c’è dell’altro?

Ah, che il “rimborso” dal 2002 non viene più calcolata non sugli effettivi votanti, ma sul numero totale degli aventi diritto! Quindi un furto, una truffa avallata dal Parlamento, da quegli stessi che oggi predicano a riguardo del “cambiamento”… Però!

E Napolitano nonostante tutto, nonostante un referendum calpestato, nonostante una Costituzione da lui stesso calpestata per insediare un Governo NON ELETTO alla faccia della democrazia e del Popolo Sovrano, al termine del suo mandato, come regalo d’addio ed ultimo gesto chiama 10 saggi i quali, dopo giorni di intenso ponzare, dichiarano che il Finanziamento pubblico delle attività politiche COSTITUISCE UN FATTORE INELIMINABILE IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA?

Questa o è l’ennesima dimostrazione di disonestà intellettuale da parte del peggior Presidente della Repubblica che la Storia italiana ricordi o costui è arrivato a un grado di falsità e di ipocrisia così incallite che, parafrasando Nietzsche, probabilmente crede di poterle spacciare per coscienza pulita.

Per fortuna il 18 Aprile è alle porte.