LA MARATONA DI BOSTON DOVE NASCE UNA NUOVA VERITA'
Non è assolutamente tutto chiaro, tutto sicuro, nel terribile attentato della Maratona di Boston.
In questo articolo che la nostra Beatrice ha scovato, di Sergio Basile, per "Qui Europa", sembra proprio così!!! Leggiamolo attentamente. In certe situazioni, oltre alla pietas, deve esserci anche l'obbiettività di chi la pensa diversamente, soratutto se non è legato a nessuna sponda!!!
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Esclusivo – La Verità sull’Attentato della Maratona di Boston che i Media Occidentali Censurano - Boston - Dzhokhar Tsarnaev, 19 anni, è l'unico dei due sedicenti "attentatori" ceceni di Boston ancora vivo, ferito gravemente alla gola, "ha ripreso conoscenza e risponde per iscritto alle domande degli investigatori". A riferirlo a poche ore dall'attentato era la mittente Nbc, precisando che il giovane destava in condizioni critiche, intubato e sotto sedativi. Ma questa è la verità "vera", ci chiediamo, o l'ennesima verità di comodo, l'ennesima bufala mediatica protesa a giustificare altri tipi di malefatte? Sembra non aver davvero dubbi in merito – come vedremo – il sito PrisonPlanet.com, che sul caso ha fatto delle scoperta shoccanti, presentando prove fotografiche assolutamente censurate dai media e non considerate da chi avrebbe avuto – ed ha – il dovere di farlo.
Processi Farsa e Processi Militari Ignorati – Le Prove di PrisonPlanet
Pertanto – alla luce delle imbarazzanti e (pare) schiaccianti prove fotografiche presentate dal sito – anche nell'attentato della Maratona di Boston, come ormai spesso accade con agghiacciante puntualità, bisognerebbe parlare di processi militari. Ma come sempre le autorità e i media – specie quelli occidentali – ignorano e/o censurano sistematicamente il tutto, continuando a parlare di attacchi terroristici, senza render un reale servizio alla verità. Tuttavia, malgrado le prove, nel caso in cui i militari vengano filmati con le mani nel sacco, sarà sempre pronto un alibi preconfezionato, proteso a spiegare l'inverosimile: e ciò, magari – come in questo caso – anche dinnanzi alla scoperta di misteriori dispositivi elettronici, stranissime analogie e sospette operazioni. In tal caso ci potrebbe essere sempre qualcuno pronto a sostenere tesi diverse: magari tirando fuori la storia della strana coincidenza, della scusa della "prova di dispositivi" o l'altra fantasiosa ed efficace storiella di operazioni o esercitazioni antiterrorismo. La Prova – Militari e Agenti CRAFT identificati
Questo sembra essere l'atteggiamento di media e governi dinnanzi alle ultime foto shock diffuse al opera del sito PrisonPlanet.com sul web e relative ad operazioni sospette - per usare un eufemismo – poste in essere da parte di alcuni agenti e militari ben individuati, appartenenti all'élitario gruppo paramilitare noto come Navy SEAL (o CRAFT). Da notare (foto sopra) l'uomo sospetto fotografato con uno strano telecomando/dispositivo in mano nei pressi della linea di arrivo della maratona.
Perchè l'FBI non ha sequestrato le foto e i Media le censurano?
Generalmente in caso di attentati e/o incidenti, negli Usa tutti i video e le foto filmate da sistemi di sorveglianza e strumentazioni similari vengono immediatamente sequestrati dall'FBI prima di poter apparire in rete. Nel caso specifico – poi – le immagini censurate dai media occidentali e non prese in sonsiderazione dagli organi inquirenti statunitensi, secondo l'indagine posta in essere dal sito, portano addirittura (come possiamo chiaramente vedere dalle foto) ad identifcare chiaramente quelli che potrebbero sembrare i reali responsabili dell'attentato. Dalle foto scattate sulla scena del crimine sembrerebbero dunque emergere tutti i reali esecutori della strage di Boston. Attentato tuttavia attribuito a soggetti terzi: cioè – per ora – a presunti terroristi ceceni. Magari tra qualche giorno ci diranno che si è trattato di attentatori siriani o iraniani. Che dite? Ma entriamo nell'esame dei dettagli. Le Foto Verità – Agenti in atteggiamento ambiguo e sospetto
Guardando le foto, che fissano indelebilmente nella memoria il momento dell'attentato ed i momenti immediatamente successivi e precedenti ad esso, una domanda nasce spontanea: "Che cos'è quello strano arnese che l'ambiguo personaggio immortalato tiene tra le mani? Zoommando sulla foto, PrisonPlanet.com ha potuto constatare senza alcun dubbio come in effetti si tratti – nello specifico – di un dispositivo radio, di controllo a distanza, chiamato “Inspector Radiation Alert” – Detecta radiación nuclear (proprio del tipo di quello ritratto sopra in foto). Tra l'altro tutti gli altri uomini in divisa, ritratti ad osservare sospettosi la scena nei momenti immediatamente precedenti alla deflagrazione dell'ordigno, indossano uniformi con logo CRAFT (vedi foto). Gli stessi nei momenti immediatamente successivi alla strage (vedi foto sopra, particolare a destra) venivano ancora fotografati dileguarsi rapidamente dalla scena.Spuntano Loghi "CRAFT" e nomi ben precisi
Ma questa almeno uno degli uomini del Navy SEAL, ritratti in foto, sembra avere un nome ed un cognome: Chris Kyle, agente che si è prestato in passato a numerose missioni nell'ambito di operazioni del gruppo paramilitare Usa. Come traspare chiaramente dalle foto Chris Kyle in una missione appare con in testa il berretto "FOX The Craft". Lo slogan del gruppo è – in tal senso – piuttosto ambiguo, quanto – per contrasto – eloquente e beffardo: "La violenza non risolve i problemi".
Le Compromettenti foto tratte dal sito Craft - Altre pesantissime quanto indiramabili ombre sul caso, inoltre, ce le offre – nota PrisonPlanet – proprio il sito della Craft, all'interno del quale spuntano imbarazzanti analogie con le dinamiche ed i dettagli dell'attentato di Boston: in particolare l'attenzione del sito è catturata dallo zaino contenente la bomba fatta esplodere. Curiose analogie emergono dall'analisi del modello di zaino usato dagli attentatori e dalla comparazione della foto dello stesso con il modello dato in dotazione agli uomini della Craft (vedi particolare della foto sopra, a destra). Altre foto compromettenti ritraggono poi alcuni dei protagonisti presenti sul luogo dell'attentato – a Boston – in un congresso presso un padiglione del gruppo paramilitare in questione. Ben in vista appare il logo della CRAFT, impresso su pantaloni, stivali e casacche. Anche stavolta – ci chiediamo -magari fugati i dubbi sulla presunta pista cecena, punteranno il dito verso Assad o qualche ipotetico terrorista mediorientale? Che dite?
Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)
Si ringraziano PrisonPlanet.com e Investigar11s.org
fonte = https://www.quieuropa.it/