Obama dice che prenderanno i colpevoli della strage alla maratona di Boston

16.04.2013 08:55

 

Il fatto di riportare una notizia, così come sta, presuppone che ci sia il rispetto di quanto viene scritto da chi, effettivamente, è presente sul posto.

Lascio dunque a voi i commenti e gli approfondimenti agli opinionisti ......

Con affetto

Beatrice

 

16 Aprile 2013 --->>> Usa = Boston Attentato --->>> OBAMA: NON ABBIAMO ANCORA RISPOSTE MA SCOVEREMO I COLPEVOLI
Esplosioni alla maratona, terrore a Boston 
Almeno tre i morti, oltre 140 i feriti
Due esplosioni, a 12 secondi di distanza, quando i podisti stavano tagliando il traguardo della più antica corsa del mondo, hanno gettato gli Usa in un nuovo incubo terrorismo. Il bilancio è di almeno 3 morti, tra loro anche un bimbo di 8 anni, e più di 140 feriti, una ventina in gravi condizioni: diverse le amputazioni. Tra le vittime non ci sarebbero italiani. Gli inquirenti non escludono alcuna pista, da quella terroristica internazionale a quella interna. Le bombe attivate con un cellulare

Tre scatti riportano il terrore all'arrivo della maratona di Boston, devastato da diverse esplosioni che hanno ucciso e ferito tra i podisti e la folla degli spettatori (foto LaPresse)
BOSTON -
Tre vittime, tra cui un bambino di 8 anni, e oltre 140 feriti, di cui almeno 19 gravi. Oltre 10 le amputazioni. Si aggrava così il bilancio della tragedia alla maratona di Boston che ha fatto ripiombare gli Stati Uniti nell'incubo terrorista. Al momento, ma la prudenza è d'obbligo, nessun italiano risulta tra i feriti.
Sulle tv americane vengono trasmessi in maniera ossessiva i tanti video delle due esplosioni a 12 secondi di distanza. Quindi le grida della gente in preda al panico e il sangue sulla strada. Scene forti che gettano un Paese intero nell'angoscia, in uno stato di choc. La foto di un podista di 78 anni scaraventato a terra dallo spostamento d'area a pochi metri dallo scoppio e' gia' diventata l'immagine simbolo, l'icona di questa tragedia.
Intanto il lavoro degli inquirenti è a tutto campo. Nessuna pista viene esclusa. Così come affermato da Barack Obama, non si conosce ancora la matrice dell'attentato: se esterna, legata al fondamentalismo islamico, o interna, legata ad estremisti come quelli che il 19 aprile del 1995 fecero saltare in aria un edificio federale ad Oklahoma City, provocando 168 morti e 680 feriti.
Alla guida delle operazioni gli agenti del Fbi, che in una breve conferenza stampa hanno ribadito come siano in corso “indagini criminali, potenzialmente nell'ambito del terrorismo”. Mentre si sta passando al setaccio ogni foto, ogni fotogramma delle telecamere a circuito chiuso della zona, trapela la notizia che ci sarebbero alcune immagini di un sospetto vestito di nero, con due zainetti sulle spalle.
Inoltre, si sta dando la caccia a un furgone preso a noleggio che è stato visto entrare nella strada della corsa appena prima dello scoppio, e poi scappare via. Pare che i due ordigni, artigianali, pieni di cuscinetti a sfera, siano stati posti dentro alcuni cestini della spazzatura lungo il marciapiede e siano stati fatti esplodere con un telecomando a distanza.
Si era anche sparsa la notizia del ritrovamento di altri cinque ordigni inesplosi, oltre alle tre bombe che fortunatamente non sono scoppiate e fatte brillare dagli artificieri. Ma più tardi gli inquirenti hanno fatto sapere che non si trattava di dispositivi esplosivi.
Smentita anche l'indiscrezione secondo cui gli agenti avrebbero già fermato un giovane saudita. Piuttosto, la polizia di Boston sta interrogando una 'persona d'interesse', un giovane straniero negli States con visto studentesco, rimasto ustionato dall'esplosione. Ma sempre gli inquirenti sottolineano che non si tratta di un 'sospetto'.

Il messaggio di Obama alla nazione
“Non abbiamo ancora tutte le risposte, non sappiamo chi ha fatto tutto questo e perché. Ma faremo di tutto per scoprirlo. Oggi io, Michelle e tutta l'America ci uniamo alla gente di Boston e piangiamo le sue vittime”. Barack Obama entra nelle case degli americani ancora scossi dalle immagini di morte che vengono dalla Maratona di Boston, tre ore dopo le esplosioni che hanno fatto ripiombare una Nazione nell'incubo del terrore.
Sono passati 11 anni dagli attentati dell'11 settembre ma il Paese più potente al mondo si sente di nuovo nel mirino. Tuttavia, parlando a una Nazione costretta di nuovo ad assistere a un attentato contro civili, il Presidente evita con cura di pronunciare quella parola, 'terroristi', che tutti da ore hanno in testa per indicare i responsabili della strage.
Ovviamente, la Casa Bianca fa sapere che questa tragedia sarà “trattata come un atto di terrorismo”, come ogni strage volontaria che provoca sgomento in un Paese intero. Ma la cautela di Obama colpisce tutti. Prima di rivolgersi in diretta tv, a rete unificate, Obama ha avuto un lungo briefing con il capo del Fbi, Robert Mueller e con il Segretario della Sicurezza Interna Janet Napolitano. Evidentemente le indagini non gli permettono di fornire un identikit di chi ha voluto spargere altro sangue americano. La stessa Fbi, ufficialmente fa sapere che si indaga a 360 gradi. E fonti della Casa Bianca sottolineano che si indaga sulla pista straniera, ma anche su quella di un ipotetico coinvolgimento dell'estremismo interno.
L'ultimo miglio della gara, la più antica maratona al mondo, era dedicata alle vittime di Newtown. E lo scoppio s'é verificato proprio in quella zona della corsa. Chissà che questo possa aprire un capitolo d'indagine su un nemico interno, magari esasperato dai passi avanti fatti al Senato da parte della storica riforma contro le armi facili. E magari deciso a voluto colpire il cuore di Boston, una delle culle del pensiero 'liberal' degli Stati Uniti.
Non a caso, Obama ha voluto sottolineare come questi lutti debbano unificare ancora di più il popolo americano: “In un giorno come questo - osserva - non ci sono democratici o repubblicani, siamo tutti americani”. Quindi la rassicurazione del Comandante in Capo: “Faremo di tutto per trovare i responsabili e assicurali alla giustizia”. Una promessa solenne da parte del premio Nobel per la Pace che con le sue aperture al mondo islamico ha fatto di tutto per rilanciare l'immagine della democrazia Usa nel mondo. Ma anche dell'uomo sotto la cui leadership l'America è riuscita a scovare ed eliminare lo sceicco di al-Qaeda, Osama bin Laden.

La foto simbolo: podista 78enne abbattuto dall’esplosione
A pochi metri dal traguardo, è crollato per lo spostamento d'aria, come abbattuto da un cecchino. Originario di Lake Stevens nello Stato di Washington, a 78 anni suonati Bill Iffrig è diventato il simbolo di questa strage (foto LaPresse).
Con il corpo scavato ma ancora atletico, capelli bianchi, Bill è stato immortalato da tutti i video sulla strage e ora, la sua immagine a terra con la canottiera rossa circondato da tre agenti, pochi secondi dopo le esplosioni, e diventata la foto, l'icona, della strage di Boston.
“È accaduto tutto a un metro e mezzo da me. Un botto orribile, tremendo. Poi ho sentito cedere le ginocchia e sono caduto per terra”, racconta calmo alla Cnn. “Per un momento ho pensato che fosse venuto il mio momento. Certo che se fossi stato un metro più in là per me sarebbe finita. Poi, però, mi hanno aiutato a rialzarmi e sono riuscito ad andare avanti. Qualcuno mi ha portato una sedia a rotelle, ma sono stato capace di tagliare il traguardo con le mie gambe”.
Bill, ex falegname, non e' uno che molla facilmente: questa di Boston e' stata la maratona numero 45 della sua favolosa vita di atleta. È uno dei top runner della sua età, uno dei pochi ad aver concluso quattro maratone nella categoria tra i 75 e i 79 anni.
Il figlio Mark, sull'altra costa d'America, stava seguendo da casa i suoi progressi sul web. E non si è accorto di nulla, sino a quando, mentre postava su Facebook il tempo impiegato da Bill, ha saputo in diretta, sempre sui social network, delle esplosioni. Quindi ha acceso la tv e ha visto il padre steso per terra. Per fortuna e' riuscito a entrare in contatto con lui, verificando che stesse bene.
Alla fine, Bill è riuscito a tagliare il traguardo e a raggiungere il suo hotel a un chilometro dal luogo dell'attentato. Per sua fortuna se l'e' cavata con un ginocchio sbucciato.
Altri non hanno avuto la sua stessa sorte: al momento sono tre i morti e oltre 100 i feriti, di cui una ventina in gravi condizione

Ultima Modifica: 16 aprile 2013, 06:56 - fonte =https://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-1d6f689c-bd77-4715-b1a4-4b3b09b39e9d.html

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Beatrice Mummolo