Eccolo qua il momento tanto temuto, allontanato come fastidioso nel pensiero di tanti dormiveglia, è arrivato..
Sembrava così lontano quando sei nata, piccola bambolina dagli occhi liquidi.
Sembrava soltanto una remota possibilità, l’andamento lento e inesorabile del tempo: io non sarei mai invecchiata, tu non saresti mai cresciuta.
D’altronde tu stessa, Giulia, affermavi solenne quando ti domandavano cosa avresti desiderato fare da grande. “Io non voglio diventare grande!!!”
E’ successo e meno male, che di bambine vecchie è pieno il teatro del ridicolo.
Anche di vecchie bambine, non c’è dubbio, ma forse loro il ridicolo, non lo avvertono.
Stemperano ricordi, rimpianti, tenerezza e nostalgia nei sospiri, mentre i lucciconi si asciugano da soli, sulle gote puntute e avvizzite.
Il grugno di tristezza diventerà un sorriso.
Col tempo.
E sfumando la memoria e vedendo la figlia fiorire adulta per bene, il cuore non fa più male. Ad una mamma.
A me rimane appiccicato addosso, il tuo splendore.
Buona vita Giulia, ora al triciclo hai tolto una ruota.